Drammatico

INNOCENZA SELVAGGIA

TRAMA

Un giovane regista vuole realizzare un film di denuncia sul tema della droga. L’unica persona disposta a fornirgli i finanziamenti necessari è uno spacciatore.

RECENSIONI

Effetto polvere di stelle

La droga come cinema (le menzogne che il tossicodipendente, attore tragicamente efficace, racconta a chi gli sta vicino) ed il cinema come droga (qualcosa che assorbe tutte le energie e cancella tutti gli scrupoli di chi se ne occupa): le riprese di un film autobiografico (incentrato sulla figura della defunta moglie del regista) sconvolgono i già problematici rapporti tra l’autore e la prima attrice, sua nuova amante, che bissa, non solo in scena, la parabola autodistruttiva di chi l’ha preceduta.
La storia è dura ed intrigante al punto giusto, la realizzazione un po’ meno: i compiacimenti estetizzanti (complice la fotografia in bianco e nero di Raoul Coutard) rivelano un narcisismo certo giustificato ma un po’ imbarazzante, in un contesto che si vorrebbe così spoglio ed essenziale, e non aiutano gli ammiccamenti cinefili, davvero troppo insistiti (ad esempio il protagonista che si chiama François e dirige un film nel film). Attori inerti, ma di certo si tratta di un espediente per comunicare il senso di svuotamento prodotto dagli stupefacenti. O no?