TRAMA
Da cameriera, per bisogno di denaro, Christine si trasforma in prostituta specializzata nel soddisfare le strane voglie dei clienti più attempati.
RECENSIONI
Terry Jones, per la prima volta impegnato in un progetto che non porta lo zampino dei Monty Python (è sceneggiato da David Leland, autore di Mona Lisa e regista, lo stesso anno, di Vorrei che tu Fossi Qui!), non rinuncia alla vena sarcastica contro il perbenismo che lo ha sempre contraddistinto, e dà corpo alle memorie della meretrice Cynthia Payne (anche consulente della pellicola). Parte in sordina, indeciso fra il tono grottesco e quello più realistico, anche scontato nella sua invettiva contro i soggetti e i modi istituzionali (famiglia, forze dell’ordine ecc.); il suo raccontare a volte è poco lineare (figure che appaiono e scompaiono, come l’uomo che Christine spia nudo in riviera) e confuso, incapace di rendere credibile la "conversione" della protagonista, sia da ingenua cameriera a prostituta, sia da prostituta stufa del proprio mestiere a matrona di bordello, convinta fino in fondo del proprio modus vivendi (strepitosa l’arringa durante l’interrogatorio della polizia: tutta la verità, nient’altro che la verità sulla differenza fra i sessi e sul perché il maschio cerca sesso a pagamento). Ma non c'è da rimanere delusi: il regista non si adagia (come poteva far credere, all’inizio) sul “coitus interruptus” della forma raffinata e non triviale per essere scandalistico senza esserlo e fa un "servizio personale" al film, in crescendo. Come gli anziani e pervertiti clienti paiono acquistare sempre più l'orgoglio della propria condizione di "diversi", liberandosi in un piacere felliniano all'interno del bordello, anche la sua opera si "erige" in un feroce ed efficace apologo contro l'ipocrisia di chi condanna e poi consuma o vorrebbe consumare ciò che ha condannato. Liberato dai tabù, il suo film è divertito e non scandalizzato dalla messinscena senza più remore delle varie pratiche viziose, messe in atto da donne felici per la gioia dei clienti, fra giochi sadomasochistici di ogni tipo, irriverenze varie (il poster di Carlo e Diana sulla porta della camera da letto), buffonate spinte (il dialogo fra le due prostitute durante la masturbazione dell’aviatore; la sorpresa del travestito), pizzichi visionari (le rotazioni della macchina da presa; la caccia alla “farfalla” nuda nel giardino).