Commedia, Recensione

GRANDI MANOVRE

Titolo OriginaleLes grandes manoeuvres
NazioneFrancia
Anno Produzione1955
Genere
Durata106’

TRAMA

1914: per scommessa, l’abile seduttore e tenente dei Dragoni Armand de la Verne seduce una giovane divorziata che gestisce un negozio di moda. Finisce con l’innamorarsene, ma lei scopre la verità…

RECENSIONI

Con la Belle Epoque dei primi del Novecento, René Clair ritrova una più genuina vena nostalgica, commossa e amabile. La fiaba (le scenografie di Leon Barsacq ricostruiscono tutto, per un musical senza musical) si fonde con convinzione nella “realtà”, perché tutto è ridotto alla forma, anche se non guastava un pizzico di elaborazione drammaturgica in più: l’amore senza passione vissuto nella fantasia, la guerra senza sangue vissuta nelle “grandi manovre” di uniformi e parate. Memorabile la sequenza finale con Michèle Morgan che guarda allontanarsi Gérard Philipe dalla finestra (ma Clair filmò anche una chiusura alternativa, più tetra, con la donna morta sul letto).