Recensione, Storico

NO, O LA FOLLE GLORIA DEL COMANDO

Titolo Originale'Non', ou A Vã Glória de Mandar
NazionePortogallo
Anno Produzione1990
Genere
Durata110’

TRAMA

Anni settanta, colonia portoghese del Mozambico: il tenente racconta ai suoi uomini le gesta di condottieri storici del Portogallo.

RECENSIONI

La negazione "non", da qualunque parte si legga, resta "non". "No" devono anche aver detto Dio o il Destino ai sogni di grandezza del Portogallo, "No" si dovrebbe dire a tutti i vani sogni di gloria di condottieri che hanno portato la morte e la guerra in nome della religione, del patriottismo, dell'idealismo. Percorso da un ipnotico commento musicale per percussioni, è, insieme, un film politico (la lunga riflessione iniziale sul ruolo del colonialismo), un affresco storico con mezzi da kolossal (la disfatta di Re Sebastiano nel 1568) ed una riflessione sulle mete datesi dall'umanità, sulla verità di tanta violenza che ha segnato il cammino del Portogallo come del Mondo intero. Il personaggio di Luís Miguel Cintra, forse, agonizzante sul letto d'ospedale, coglie questa verità, il significato, il valore ultimo della spada: la si può abbellire con l'oro, consacrarla ad una crociata, ma resta un pezzo di ferro che penetra le carni. Il megalomane Re Sebastiano, invece, è assunto da De Oliveira a simbolo della follia, e gli fa da contraltare l'armonia totale dell'isola dell'amore di Vasco De Gama, un sipario "onirico" incantevole, un Paradiso (Olimpo) popolato da putti, vergini ignude, natura incontaminata, colore. Un mito, come lo è forse la gloria che l'uomo cerca molto più insistentemente.