Drammatico, Recensione

CAVALLI DI RAZZA

Titolo OriginaleThe lords of discipline
NazioneU.S.A., U.K.
Anno Produzione1983
Durata102’

TRAMA

1967: in un’Accademia Militare del Sud Carolina dove il rigore è estremo e la tortura psicologica una costante, arriva, malvisto nelle vene di razzismo, un cadetto di colore. Un ufficiale gli affianca un giovane per custodirlo.

RECENSIONI

The Lords of Discipline (1983) - IMDbIl dramma ambientato nelle accademie militari è un vero e proprio sottogenere (ricordiamo Taps di Harold Becker, Ufficiale e Gentiluomo di Taylor Hackford, sempre con David Keith, per stare in zona dramma; altrimenti Stripes di Ivan Reitman e Soldato Giulia agli Ordini di Howard Zieff), dove analizzare la rigidità delle istituzioni, la violenza psicologica subita dai cadetti e il mito del “vero uomo” che, ormai, pare abitare solo in questi luoghi. Il film di Franc Roddam tratta del labile confine fra il pseudo-innocuo nonnismo per formare il corpo e le menti e il fanatismo figlio dell'intolleranza. Teso, avvincente, solido, ben recitato: la sceneggiatura (Thomas Pope e Lloyd Fonvielle, da un romanzo del 1980 di Pat Conroy, a sua volta cadetto, che si è basato su esperienze personali e sulla cronaca del 1907 in cui alcuni allievi formarono una società segreta), però, non vanta dialoghi sopraffini e gioca solo discretamente i colpi di scena, sulle corde dell’efficacia spettacolare piuttosto che su quelle della credibilità. Il regista inglese (si gira al Wellington College), dal canto suo, confeziona il tutto a regola d'arte ma è come se comprimesse le emozioni in una rigidità che non esplode mai (speculare all'obbedienza militare?). Valido, comunque