TRAMA
Con la famiglia in ostaggio in Cina, John Lee deve fare il sicario per conto di un boss di Chinatown. Ma rifiuta di uccidere il bimbo di un poliziotto. Cerca di procurarsi un passaporto falso da una donna che viene coinvolta nella caccia all’uomo.
RECENSIONI
Primo film hollywoodiano per Chow Yun-Fat, scattante e romantico divo del cinema d'azione di Hong Kong. Il suo compatriota John Woo, regista che l’ha reso famoso con gangster-noir-mélo lirici e violenti, figura come produttore esecutivo. È anche l’esordio dell’afroamericano Antoine Fuqua, proveniente da video musicali rap e dalla pubblicità: è volenteroso nell’elaborazione delle sequenze (per montaggio, punti d’inquadratura) ma difetta di un punto di vista personale, di uno stile proprio e, rincorrendo proprio le coordinate del cinema di John Woo (dalla specularità killer-poliziotto ai ralenti, dai luoghi sacri alle doppie pistole), finisce per comporre un’opera anonima, che rischia di esaurirsi nella mera spettacolarità dell’azione violenta.