Fantascienza, Recensione, Thriller

CORSA CONTRO IL TEMPO

Titolo OriginaleRace against time
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2000
Durata90’

TRAMA

2008: il suicidio è legale e Jim Gabriel vende il proprio corpo alla multinazionale Lifecorps, in cambio del denaro necessario per curare il figlio malato. Il bimbo muore anzitempo ed i commercianti di organi non accettano la recessione dal contratto.

RECENSIONI

Ovvero Freejack (sempre di Geoff Murphy) parte seconda: un inquietante futuro prossimo, a basso costo (il film è prodotto per la Tv via cavo TNT), dove i potenti rubano i corpi altrui (in Freejack, con i viaggi nel tempo, gli abbienti in declino fisico s’appropriavano della gioventù; qui sono le stesse istituzioni a legalizzare il suicidio e dare il via al commercio di organi umani). Lo scenario diventa ancor più allarmante in assenza di sindacati, sicurezza sul lavoro (l'incidente nel cantiere in apertura), diritto alla salute e alla vita per i cittadini meno abbienti. Se non avesse tutti crismi di un B-movie d'azione, potrebbe essere confuso con un film politico di denuncia. Di multinazionali speculatrici che, nel futuro, sostituiscono i principi democratici con la giungla del libero mercato, con collusioni in alte sfere ed un’invincibile rete di controlli e polizia (i soliti braccialetti-spia), l’immaginario cinematografico è pieno, ma un buon film di serie B sa organizzare le convenzioni apportando piccole innovazioni con uno script intelligente (i cacciatori di taglie, le pratiche buddhiste, le arti marziali, i grattacieli-spot, il duello sugli ascensori) e sfruttare al meglio la carica emotiva (la rabbia di un padre che ha perso il figlio), epica (due duri D.o.c. a confronto), rosa (ben delineati i due protagonisti in odor d'amore), avventurosa (pericoli, tensione). Fra Coma Profondo, Die Hard (l'assedio al grattacielo) e luci al neon blu-giallastre, Murphy ci ricorda che in una società dove il denaro è Dio, la speranza in un mondo migliore è alimentata dalla buona coscienza di uomini determinati. Le inverosimiglianze non mancano, fra villain esageratamente malvagi o onnipotenti ed eroi santi per castità (Jim Gabriel rifiuta la bionda innamorata) ma al timone di regia c'è un regista di talento (vedere le prime opere neozelandesi) che Hollywood ha sottoutilizzato in insignificanti seguiti (Young Guns II, Trappola sulle Montagne Rocciose, La Fortezza 2) e la Tv via cavo ha saputo valorizzare meglio (L'ultimo Fuorilegge su tutti).