TRAMA
L’astronave in avaria degli esseri alieni è costretta ad atterrare nel deserto del Mojave. Non hanno intenzioni bellicose ma hanno un aspetto mostruoso che spaventa i locali e li porta ad essere aggressivi.
RECENSIONI
Fondamentale B-movie di fantascienza che dà, anche, il La alla carriera fantastica (in tutti i sensi) di Jack Arnold, al suo secondo lungometraggio. Nonostante la povertà di mezzi (tecniche 3D a parte, Arnold avrebbe preferito non mostrare nemmeno gli alieni, suggerendone solo e più efficacemente la mostruosità), l’ingegno di questo piccolo-grande artigiano statunitense immerge, da subito, nella giusta atmosfera, fra paesaggi desertici che diverranno d’obbligo nel genere senza budget (come l’espediente dei corpi umani “occupati”) e la brillante idea di far percepire la presenza degli extraterrestri attraverso le loro soggettive dall’unico occhio di cui sono dotati. Il racconto di Ray Bradbury pensa al resto, ponendo le basi per temi fantascientifici differenti e ribaltati rispetto alla tradizione: gli alieni sono pacifici e/ma talmente diversi da suscitare ribrezzo; i guerrafondai, vittime di paura e odio, sono gli esseri umani (fra le righe, una critica all’imperante fobia anticomunista e, più in generale, agli inossidabili sentimenti razzisti nel nostro pianeta).