TRAMA
A New York sboccia l’amore fra una ragazza cinese e un italo-americano, mentre i rispettivi fratelli sono impegnati in una guerriglia che oppone Chinatown a Little Italy.
RECENSIONI
Colori al neon come pittura fresca su di uno sfondo cupo e gotico, adatto alla violenza metropolitana trasfigurata e immaginata da quello che, agli inizi di carriera, veniva scambiato per un figlioccio del cinema di Martin Scorsese, decisamente più horror, degno di nota per la macchina da presa ‘barocca” e mobile fra dolly e plongées e per uno stile figurativo, del tutto personale, affascinante, spesso all’insegna di icone cattoliche (la processione con la Madonna in contrasto con il sangue che scorre per le strade) ma, purtroppo, altrettanto spesso legato ai racconti banali e alle sceneggiature schematiche di Nicholas St. John che, in questo caso, rifà Romeo e Giulietta con scontati messaggi di fratellanza, antirazzismo e non violenza. Da un lato la tela pittorica, dall’altro lo sconforto del testo: sono state e saranno rese meglio anche tutte le questioni sollevate sul tema dello scontro fra bande, il conflitto generazionale, le riletture del testo di Shakespeare (questo guarda a West Side Story?). Esordio di Richard Panebianco e Sari Chang.
