TRAMA
David Owen ama New York ma proprio non sopporta il suo terribile inquinamento acustico; così indossa i panni dell’eco-giustiziere e comincia a distruggere tutte le auto dagli allarmi molesti…
RECENSIONI
L’autore di The Believer(ma anche sceneggiatore di Basic Instinct 2, ahia) stavolta impasta dramma e commedia, con preferenza alla seconda, e ci mette anche l’ombra di un’idea ecologista. Il dilemma etico avvolge film e pubblico: per combattere i rumori della città è lecito infrangere le sue leggi? Non ha dubbi il supereroe Owen, più perplesse figlia e consorte, particolarmente incazzato il sindaco ma per motivi elettorali; questo accenno di conflitto è anche l’unico pregio del film, che per il resto poggia tutto sull’idea (una sola, questo il guaio) e trasforma in eufemismo l’espressione “durata eccessiva” allungando il brodo in miliardi di modi, tutti variamente fuori corda (il peggiore: la tresca tra il giustiziere e la cronista). Bean è anche troppo consapevole nel cimento di affiancare originalità e questione sociale che finisce per lisciarle entrambe, camminando (e zoppicando) per singoli episodi, macchiette, buchi narrativi con poca roba intorno. Tim Robbins regge a dovere un ruolo ingrato, schiavo dello script ripetitivo, ma l’applauso è ancora una volta tutto per William Hurt: in appena 10 minuti una galleria di smorfie impagabile, un “the mayor” da ricordare che ruba l’attenzione e inventa l’ennesimo carattere straniato, odioso, pienamente grottesco.
