TRAMA
Napoli: condannato a trent’anni per omicidio, dalla prigione “Il professore” vuole riformare la Camorra in una Campania dove la criminalità non ha più un vertice. Evade.
RECENSIONI
“Il professore” sarebbe Raffaele Cutolo, come da libro del giornalista Giuseppe Marrazzo: pur romanzando e cambiando i nomi, l’esordio di Giuseppe Tornatore (documentari, inchieste televisive e la sceneggiatura di Cento Giorni a Palermo di Giuseppe Ferrara) tratta una materia scottante e contingente e i diretti interessati hanno fatto causa per diffamazione, con conseguente ritiro del film dai cinema e oblio per la programmata versione televisiva di 5 ore. Nonostante il minutaggio considerevole, ritmo e azione catturano l’interesse senza cadute di tono, e il tutto si fa apprezzare a patto di essere trattato come prodotto di pura finzione, come film di gangster e non di caratura storica, politica o di impegno civile: gli stessi titoli di testa lo dichiarano come alibi. Se il modello è Il Padrino, per quanto bravo (Nastro d’Argento come esordiente), Tornatore non è né lo sceneggiatore Mario Puzo né Coppola: la falla maggiore alberga nella prova di Ben Gazzarra, che fatica a reggere su di sé tutta l’importanza, ai fini dell’opera, del suo personaggio.