Drammatico, Netflix, Teen

RACCONTAMI DI UN GIORNO PERFETTO

Titolo OriginaleAll The Bright Places
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2020
Genere
Durata107'
Sceneggiatura
Tratto daRaccontami di un giorno perfetto, romanzo di Jennifer Niven
Fotografia
Montaggio
Scenografia

TRAMA

L’adolescente Violet non riesce a superare la tragica morte della sorella. L’incontro con il compagno di scuola Theodore cambierà completamente la sua vita.

RECENSIONI

Nella lunga stagione dei remake, i reboot e le saghe che puntano al colpo sicuro, il cinema sentimentale ha segnato il passo e da tempo latitano storie d'amore indimenticabili per un vasto pubblico. Se le rom com hanno visto drasticamente ridotto il proprio spazio sugli schermi, un po' di rosa viene garantito da periodiche trasposizioni letterarie. Talvolta di origine lontana, attingendo alle classiche Austen, Brontë, sporadicamente persino ad un Hardy. Più spesso si opta invece per successi recenti, forti di un sicuro seguito di lettori. Su questo fronte prevalgono decisamente i teen drama. Superata da poco la stagione degli amori dark e gotici con tocchi soprannaturali - ben rappresentata dalla saga Twilight -, chiusa la modesta parentesi commerciale delle Cinquanta sfumature, dopo i più recenti successi isolati del nuovo È nata una stella e dell'inatteso Crazy and rich, prosegue la produzione di struggenti storie d'amore e malattia tra giovanissimi. Da Colpa delle stelle in poi abbiamo visto consumarsi molto amore e molta sofferenza. Il nuovo Millennio non ha il sorriso luminoso di Julia Roberts, Hugh Grant, Meg Ryan, ma le lacrime di adolescenti tormentati, raramente destinati a vivere per sempre felici e contenti.
Ai tempi dello streaming anche il colosso Netflix, nell'ambito di un'offerta sempre più varia per generi e livello di investimento, ha deciso di produrre numerosi titoli sentimentali, inserendo persino un esempio, sia pur modesto, di satira delle commedie romantiche classiche - Non è romantico?
Raccontami di un giorno perfetto è la recente trasposizione targata Netflix di un romanzo di notevole successo negli Usa e rientra a tutti gli effetti nel teen drama con lacrime e malattia di rito.
In questo caso il male non si annida nel corpo ma nell'animo di due liceali vittime di traumi precedenti difficili da superare. La pellicola esordisce con la protagonista su un ponte, tentata dall'idea di buttarsi, e poi salvata dall'incontro casuale con un coetaneo apparentemente molto diverso da lei. Nel contrasto dei caratteri si sviluppa il legame tra i protagonisti, lei quasi afasica e passiva dopo la traumatica perdita della sorella (e migliore amica), lui entusiasta, insistente, fuori dai ranghi. Anche se salta le lezioni e non è integrato sembra un ragazzo pieno di energia e curiosità e riesce a curare la ferita di lei.

Il film racconta il classico incontro di due solitudini, nonostante timide presenze famigliari nella vita di entrambi, due diversi, due esistenze in crisi. E tanto si insiste sull'essere incasinati, complicati, e sul rifiuto che ciò genera negli altri. Un elemento cardine della narrativa adolescenziale: la diversità, il non fare ciò che gli altri si aspettano, il sentirsi allo sbando.
La prima parte della pellicola descrive la nascita di un amore in modo abbastanza tradizionale, tra scene di alleggerimento e costruzione dei personaggi e del loro rapporto; la seconda parte sprofonda nel dramma senza inversioni di rotta. Lo fa in modo melodrammatico, pesante, e con qualche incoerenza.
Sebbene sia plausibile che persino un giovane innamorato rifiuti di includere il partner nei propri momenti bui, sebbene Theodore venga considerato da tutti schizzato e pericoloso, uno che ogni tanto sparisce e si perde, nell'ombra di un passato con un padre violento, l'evoluzione del suo comportamento non viene descritta compiutamente. La crisi profonda subentra sopo un incidente di poco conto (per il rimprovero dei genitori di lei, ma subito dopo momenti di grande felicità). Soprattutto, a differenza del libro, il film non sa mostrare fin dall'inizio una personalità tormentata da demoni impossibili da sconfiggere: per tutto il primo tempo vediamo un ragazzo solare che vuole provare e far provare tutte le emozioni della vita, dalle montagne russe ai tuffi nei fiumi gelidi alla ricerca della magia nascosta dei luoghi. Per questo il seguito risulta poco organico, sebbene il tema dei suicidio aleggi fin troppo esplicito dall'inizio, complici le citazioni (forse improbabili) di Virginia Woolf e Cesare Pavese ("Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi"), ma anche la vicenda personale della compagna incontrata nel gruppo di sostegno.
La seconda parte del film si trasforma quindi in un accumulo di sciagure la cui sopportazione non è giustificata dalla qualità della messa in scena che, bei paesaggi a parte, procede lacrimevole, fino al pellegrinaggio nei luoghi amati ed al pistolotto finale che spazientisce.
Forse il target dei giovanissimi, cui il film è rivolto, può meglio sopportare i toni utilizzati nel racconto, ma qualche dubbio rimane, specie se si confronta la pellicola con teen drama ben più riusciti - il citato Colpa delle stelle e Quel fantastico peggior anno della mia vita, Noi siamo tutto, ad esempio.
Promossi gli interpreti, l'onnipresente Elle Fanning ed il meno noto Justice Smith.