Amazon Prime, Drammatico

THE REPORT

NazioneU.S.A.
Anno Produzione2019
Durata119’
Sceneggiatura
Fotografia
Montaggio
Scenografia

TRAMA

Nel 2009 viene istituita una commissione per indagare sul programma di interrogatori e detenzione della Cia dopo l’11 settembre: a capo dello staff della senatrice Feinstein c’è Daniel Jones, che scopre fatti incresciosi e subisce intimidazioni.

RECENSIONI

Quando si tratta di spettacolarizzare, con un cinema investigativo, indagini di stampo giornalistico, poliziesco, processuale o istituzionale, la scuola statunitense può affidarsi al pilota automatico del professionismo da “manuale”. Il “rapporto delle torture”, censurato fin dalla grafica dei titoli di testa, è il secondo lungometraggio da regista dello sceneggiatore Scott Z. Burns, da sempre impegnato nel vagliare e denunciare le politiche tossiche del proprio paese, probabilmente felice di dare la forma desiderata alle sue creature solitamente stravolte da Steven Soderbergh (qui produttore): la storia vera di The Informant! trasformata in commedia insondabile; l’intrigo di Contagion disatteso per giocare con le forme del cinema; la trappola diabolica di Effetti Collaterali mutata in divertissement sulla simulazione; le truffe di Panama Papers manipolate per sembrare una commedia a episodi. Soderbergh avrebbe destrutturato anche questo plot, lavorandolo ai fianchi per perdere il focus che muove invece Burns, la faticosa indagine dell’uomo probo contro tutti. La struttura è quella dei soliti Pakula, Pollack e Lumet ma evita il superfluo (il companatico sulla vita privata): bombardamento di informazioni, ostacoli da affrontare, finale non del tutto vittorioso. Il raccontare cronachistico è spersonalizzato ma rende fruibile e scorrevole un cinema fondato su meri documenti, sfruttando eleganti espedienti di scrittura per restituirli: riferiti alla senatrice, dedotti dalle controdeduzioni dell’indagato, visualizzati (le torture), filtrati nel passaggio di informazioni (al reporter), immaginati ascoltando i commenti di sostenitori e detrattori in televisione, perfino affidati a citazioni di Zero Dark Thirty e 24. Sono fondamentali le facce giuste al momento giusto, il montaggio con ritmo sostenuto ma successione esauriente, il dosaggio fra informazioni e convenzioni (le seconde devono servire le prime) e fra denuncia ed equidistanza: nel soppesare i fatti acclarati, la posizione di Burns è talmente chiara che poteva evitare la troppo esplicita citazione finale di Washington.