Avventura, Recensione

MATO GROSSO

Titolo OriginaleMedicine man
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1992
Genere
Durata106’
Sceneggiatura

TRAMA

La biochimica Rae Crane è inviata dalla casa farmaceutica nella foresta Amazzonica per scoprire i progressi del ricercatore Robert Campbell: viene a sapere che ha trovato una cura per il cancro, ma che non riesce a sintetizzarla.

RECENSIONI

Nonostante l’argomento “serio” (e la location nella giungla di Catemaco), la sceneggiatura di Tom Schulman (riveduta da Sally Robinson e, non accreditato, Tom Stoppard) gioca tutte le sue carte sui meccanismi classici della commedia sofisticata, nello scontro/incontro, divertente e ricco di sentimenti, fra lo scorbutico professore di Sean Connery (al solito una grande prova: è anche produttore esecutivo) e la giovane che sa il fatto suo (la simpatica Lorraine Bracco: la sua prova, però, è stata per lo più massacrata dalla critica). Si ride e sorride, si prova qualche emozione nella tranquillità generale, avendo alle spalle una splendida vegetazione: la staticità, giocata su quest’unico espediente, è il grande limite del film, per quanto lo script sia scattante e la confezione di John McTiernan impeccabile, nell’evidente tentativo di sganciarsi dalla nomea di regista di film d’azione (curioso che, per farlo, torni nelle giungle messicane di Predator). Notevole il commento sonoro di Jerry Goldsmith, ibrido sinfonico, elettronico con assoli di chitarra.