TRAMA
Una madre con bambino e il nuovo modello d’auto Monolith, interfaccia AI e sistemi di sicurezza all’avanguardia: gelosa del marito, viaggia di notte per raggiungerlo, investe un cervo e il figlio resta bloccato nell’abitacolo in mezzo al nulla.
RECENSIONI
Il racconto del fumettista Roberto Recchioni, di casa alla Sergio Bonelli Editore che esordisce nella produzione cinematografica, forse era valido: è una certezza che gli sceneggiatori lo trasformino in un disastro, complice la regia di Ivan Silvestrini (Come non detto al cinema e webserie di successo) che li asseconda incoscientemente, preso com’è a indossare gli esoscheletri di 127 Ore, Gravity e Buried. È insostenibile, ad esempio, il disegno della protagonista su cui poggia tutto il film: la sua esistenza è definita solo da due problemi, la gelosia per il marito e l’aver abbandonato la carriera da cantante per il figlio. Se ne desume che sia una persona superficiale e insignificante, acclarato da una sequela di idiozie che compie, mettendo in pericolo la vita del bambino, vittima di due genitori disgraziati (uno è assente, l’altra era meglio lo fosse). Colpo di scena: gli autori non hanno intenti sarcastici e fanno agire Katrina Bowden come la classica eroina del solito film a rebus dove indovinare come uscirne vivi (in Italia, lo stesso anno, s’è provato anche con Mine). Imperterriti, dopo averle cucito addosso continui atti da madre premurosa (fumare in auto, guidare di notte con un bambino solo per gelosia, rifilargli il cellulare per tenerlo buono), anche dopo “l’incidente” perseverano, inconsapevoli del ritorno d’immagine e in assenza di apologo moralista: ecco lo spinello, gli alcolici e un falò acceso a metri di distanza dall’auto per segnalare la posizione. L’idiozia umana non ha pace e la soluzione al rebus è un terno al lotto che rimette in pericolo la vita del bambino. Muore così, nell’imbecillità, la speranza che rinasca il cinema di genere italiano di serie B, con produzione Sky, respiro internazionale, multimedialità alla Il Ragazzo Invisibile (è uscito anche il graphic novel). La voce originale dell’Intelligenza Artificiale Lilith è di Katherine Kelly Lang, la Brooke di Beautiful, co-produttrice perché fan della webserie Stuck di Silvestrini.
