Drammatico, Recensione

OMBRE

Titolo OriginaleShadows
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1959
Durata81'

TRAMA

Tre fratelli di colore: Hugh, cantante in declino, Ben, fannullone turbolento e Lelia legata ad ambienti intellettuali ma giovane e fragile.

RECENSIONI

I rapporti tra tre fratelli di colore, conflittuali, i legami amorosi, di lavoro ed il confronto razziale sono tutti elementi tematici perfettamente delineati nell'opera prima di John Cassavets come regista, nel 1959, proprio quando in Europa stavano venendo alla luce alcuni capolavori innegabili. Nel 2001 la UCLA (University of California) provvede al restauro di una pellicola estremamente danneggiata, Shadows fu realizzato con pochissimi fondi e non certo badando alla qualità dei supporti, realizzando due nuovi master, uno ricostruito con metodologie digitali, l'altro in analogico. Questa è una storia. Poi viene la vicenda del film: un ritratto crudo, ampiamente improvvisato in fase realizzativa, della vita newyorkese da una prospettiva inusitata, se si eccettuano produzioni a target espressamente all-black, quella di nucleo famigliare atipico e dei rapporti con una società intera oltre che tra individui dello stesso sangue. Lelia si scontra con un ragazzo bianco che, messo di fronte alla differenza razziale, la maltratta, viene protetta -eccessivamente- dal fratello maggiore che sente il peso del dovere del mantenimento anche per Ben, il fratello scapestrato. Ambienti, volti, musica si accumulano con un decoupage frenetico e spiazzante, il cinema classico si sbriciola, esiste, in realtà, solo come contrasto puntuale: nessuna morale, nessuna costruzione per piani, regia evidentissima, quanto il lavoro attoriale. "Shadows" è un caposaldo del cinema oltre che del "nuovo cinema", sfrontato e volitivo, fiero delle proprie imperfezioni proprio perché, finalmente, vengono mostrate: girato per strada con un cast completato grazie ad un annuncio sul giornale e pagato con una colletta radiofonica. Opera del gruppo teatrale di Cassavetes, debitrice di una volontà creatrice indipendente e magmatica come quella del regista che continuerà imperterrito a lavorare come attore per autofinanziarsi. C'è un'innegabile difficoltà nel parlare di "Ombre", spiegare come dove e perché, un'opera che pare dimenticata, ecco, questa è l'altra storia.