TRAMA
1942, Seconda Guerra Mondiale: nelle Filippine, dopo la battaglia della penisola di Bataan, il colonnello Madden, con la sua pattuglia, cerca di organizzare i ribelli contro l’invasore giapponese.
RECENSIONI
Un altro tassello geografico coperto dalla cinematografia USA per testimoniare il largo spettro dei fronti durante la Seconda Guerra Mondiale e per rendere omaggio al coraggio dei partigiani locali: la sceneggiatura di Ben Barzman è encomiabile per il modo in cui canta maggiormente le gesta di questi ultimi, piuttosto che renderli strumentali alla propaganda del proprio paese (Barzman ed Edward Dmytryk avevano simpatie di “sinistra” che si scontrarono, sul set, con quelle opposte del protagonista John Wayne). Questo film targato RKO Radio Pictures, però, è girato praticamente in tempo reale, tanto che lo stesso finale fu modificato in corso d’opera per rispecchiare ciò che davvero stava accadendo nelle Filippine. La stessa scena d’apertura ricrea, con l’ausilio di documenti originali, un evento occorso mentre il film era già in produzione (la liberazione di un campo prigionieri giapponese): eroismi canonici si alternano a scene continuamente aggiustate per stare, letteralmente, al passo coi tempi. Tutto ciò produce una struttura fredda ed episodica e, al contempo, si fa apprezzare per il fare documentaristico e l’inusitato, per allora, realismo (fatta la tara di Anthony Quinn filippino). Il produttore Robert Fellows, compagno di avventure cinematografiche di Wayne, era anche un esperto del fronte del Pacifico, avendo varato 19° Stormo Bombardieri (1942, di Richard Wallace) e L’Azione Continua (1944, di Harold Schuster). Almeno quattro sequenze girate da maestro da Dmytryk, fra cui quella, poi imitatissima, in cui gli americani si nascondono sott’acqua respirando dalle canne di bambù. Conosciuto anche come La Pattuglia Invisibile (che, in inglese, era il titolo di lavorazione).