TRAMA
Fanny vuole calcare le scene e diventare famosa: non è avvenente ma in possesso di una voce impareggiabile. La nota Ziegfeld e, anche grazie alla sua autorità, Fanny inizia a farsi valere.
RECENSIONI
Il sale di vita di questo film musicale di grande successo è Barbra Streisand che, già nel suo primo film, rivela al mondo la sua irresistibile verve, la sua capacità di passare facilmente dal registro comico a quello sentimentale e, non ultimo, il suo talento canoro (poco dotata, invece, nella mimica del canto in playback). Esordio incensato (Oscar) per un carattere insieme forte, dolce, perseverante e iconoclasta che, lungo tutta la carriera, farà la fortuna dell’attrice. Anche i meno affezionati al genere musical potrebbero (dovrebbero) riconoscere la piacevolezza delle canzoni di Styne (musiche) e Merrill (parole), scritte per la versione che a Broadway trionfò per tre stagioni, incentrata sulla vita della “funny girl” Fanny Brice, in auge ai tempi di Ziegfeld. La parte più riuscita della versione cinematografica di William Wyler è la prima, quella spiritosa. La parte centrale, svenevole, sembra invece cucita addosso all’Omar Sharif de Il Dottor Zivago (che poteva evitare di deliziarci con la sua ugola). A seguire: il dramma. Il responsabile dei numeri musicali Herbert Ross dirigerà, nel 1975, il seguito Funny Lady. I sottotitoli italiani ufficiali sono incompetenti.