Avventura, Recensione

IL PILOTA RAZZO E LA BELLA SIBERIANA

Titolo OriginaleJet Pilot
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1950
Genere
Durata112’

TRAMA

Anna Marladovna, disertrice dall’Unione Sovietica, atterra con il suo jet su suolo americano e chiede asilo. Il colonnello Jim Shannon ha l’incarico di sedurla e convincerla a rilasciare informazioni.

RECENSIONI

Questo parto dello sceneggiatore e produttore Jules Furthman (Il Mio Corpo ti Scalderà) ha subito un travagliato processo produttivo, con le riprese iniziate nel 1949 da Josef von Sternberg e conclusesi all’inizio del 1950. Il boss Howard Hughes, però non era soddisfatto del risultato: voleva un nuovo Angeli dell’Inferno con vetrina sui velivoli più avanzati dell’Aeronautica, quindi furono girate nuove scene da Philip Cochran, supervisore delle sequenze aeree, Byron Haskin (scene con modellini) Furthman e Hughes stesso, fino al 1953. Ossessionato dal montaggio e dai ripensamenti su quello che, evidentemente, considerava una sorta di testamento cinematografico, Hughes non lo fece mai uscire e solo quando vendette la RKO nel 1957 vide la luce in sala. A prescindere dall’efficacia delle manipolazioni durate otto anni, era comunque difettoso alla base il racconto sciocco e inverosimile di Furthman che, solo con i giusti toni e registri poteva funzionare meglio. In ogni caso, i troppi “pilota razzo” dietro al timone non consegnano una bella siberiana.