Drammatico, Thriller

PADRONI DI CASA

NazioneItalia
Anno Produzione2013
Durata90’

TRAMA

Due fratelli romani di un’impresa edile giungono in un paese dell’appennino emiliano, per eseguire alcuni lavori nella villa del noto cantante Fausto Mieli, con moglie malata. Il loro arrivo crea subito tensioni in un microcosmo chiuso agli estranei.

RECENSIONI

A nove anni di distanza dall’esordio B.B. e il Cormorano, l’attore livornese Edoardo Gabbriellini torna alla regia con un soggetto di genere, con partenza in odore di melodramma noir anni trenta/quaranta e prosieguo da thriller con sangue da Cane di Paglia, ovvero una benedizione per il cinema italiano atrofizzato sulla commedia. Il titolo contiene il tema di fondo: i padroni di casa sono gli abitanti impermeabili dei luoghi chiusi e gli “ospiti” diventano parafulmini dove sfogare l’inespresso e le frustrazioni. Lo straniero in città attira chi ha ansie di fuga (la giovane Adriana), scombussola la coesione fittizia, trova un muro dove sbattere e, reagendo, non fa che peggiorare le cose. È abile la scrittura nel suo crescendo che rinviene la catena di causa-effetto a partire da un lupo, e la regia possiede personalità nel mettersi poco in mostra ma non lasciando molto al caso (vedi, ad esempio, la reiterazione dei viaggi in macchina fra i boschi o la ripresa, costruita sui dettagli, della vestizione di Valeria Bruni Tedeschi). Valerio Mastandrea, co-sceneggiatore, è la nota romanesca che, tendendo alla commedia, stona (col senno di poi) in una pellicola infine tragica, chiusa nel pulp anche esagerato rispetto a toni prima (fra una tensione e l’altra) spensierati. Curioso l’aver ingaggiato Gianni Morandi, cantante di Monghidoro che, praticamente, interpreta se stesso: anche il suo personaggio è vittima di una situazione asfissiante e anche lui troverà sfogo approfittando dell’arrivo degli “stranieri”, in questo caso la folla urlante al suo concerto. Produce il Luca Guadagnino che aveva diretto Gabbriellini in Io Sono l’Amore.