TRAMA
Toscana, 1848: due briganti, inseguiti da disertori dell’esercito austroungarico, finiscono con il separarsi a causa di due nobili che fanno una scommessa su di loro.
RECENSIONI
Un’opera che, divisa in piccoli capitoli e colma di situazioni varie, convince nella miscela che unisce evocazione d’atmosfera, passato che parla del presente e precisa ambientazione storica alla fratelli Taviani, con una struttura picaresca alla L’Armata Brancaleone (ma, sul lato commedia, non funziona così bene), aggiungendo un pizzico di critica social-storica sulle discriminazioni. La sceneggiatura non è un meccanismo a orologeria ma è piacevole il modo in cui innesca le sue simpatiche idee su usi, costumi e innovazioni dell’epoca, giocandoci con sarcasmo e sagacia (siamo all’inizio dei rivolgimenti politici del 1848-49). Quando, invece, Daniele Luchetti alza il tiro, cercando i simbolismi nel suo viaggio per la Storia, non è all’altezza.