Recensione, Spionaggio

MAI DIRE MAI

Titolo OriginaleNever say never again
NazioneGran Bretagna
Anno Produzione1983
Durata137’

TRAMA

Poco amato dai superiori e messo a riposo, James Bond viene richiamato in servizio perché la Spectre minaccia il mondo con due missili nucleari rubati.

RECENSIONI

Nel 1971 Sean Connery (il migliore interprete dell’agente 007, sia chiaro) dichiarò che non avrebbe più interpretato James Bond (ecco spiegato l’ironico titolo): l’occasione s’è presentata con questo rifacimento di Agente 007 – Thunderball (1965), possibile in quanto Kevin McClory, che ne scrisse il soggetto (Ian Fleming lo adattò in romanzo solo successivamente), mantenne i diritti rispetto alle produzioni “Eon-Broccoli” ufficiali. Bisogna rinunciare alla nota sigla, a personaggi-attori seriali e al logo ufficiale, ma la formula resta invariata fra esagerazioni, onnipotenza del personaggio, belle donne adoranti, villain di peso (il Largo di Karl Maria Brandauer è davvero efficace), spettacolarità d’azione (coreografo dei combattimenti: Steven Seagal) e location (Francia, Bahamas, Almería spagnola), tanto humour inglese disarmante e divertenti gadget spionistici: Irvin Kershner, con cui Connery aveva già girato Una Splendida Canaglia, confeziona un prodotto egregio, per quanto possibile più “realistico” e meno pop delle produzioni Eon, che intrattiene per più di due ore senza cali di tono e con buone invenzioni (almeno una da ricordare: quella dei videogiochi). La sceneggiatura, supervisionata da Sean Connery stesso, porta la firma di Lorenzo Semple jr. ma ha visto al lavoro anche, non accreditata, la coppia Dick Clement e Ian La Frenais di La Straordinaria Fuga dal Campo 7A: molti i riferimenti, fra nostalgia e ironia, a prove connery-bondiane precedenti e alla spia invecchiata. Al botteghino non battè il coevo Octopussy - Operazione Piovra, ma ottenne comunque successo di critica e pubblico.