Drammatico

IL SOLE NEGLI OCCHI

TRAMA

Una giovane e povera contadina è a servizio in una famiglia borghese di Roma. S’innamora di uno stagnaro sciupafemmine che le procurerà non pochi problemi.

RECENSIONI

Critico militante e sceneggiatore “neorealista” (per Rossellini, Visconti, Germi, Lattuada) Antonio Pietrangeli per il suo esordio registico opta, al contrario, per un cinema di più facile presa e tendente al romanzo rosa e psicologico. Non un “tradimento” ma una propensione in seguito trasformata in poetica originale, capace di opere potenti e autorevoli, e sin da ora improntata ad un preciso intento tematico: ritrarre la condizione femminile nella sua solitudine e nella sua vana lotta contro un ambiente ostile (maschile, per lo più). La protagonista è un’innocente, goffa ed ingenua “montanara” di Castelluccio, collocata nella nuova e moderna realtà urbana: nel contrasto, Pietrangeli vuole elogiare la candida semplicità del retaggio più misero e gettare acido sulle varie borghesie, da quella aristocratica a quella intellettuale o dei “nuovi ricchi” (i burini commercianti), non senza forzature ideologiche. Il regista/sceneggiatore parte dal basso, pedina nel quotidiano d’esterni come Zavattini vorrebbe, ma i cattivi presagi, gli angeli di coccio infranti, li fa avverare più con un amore sbagliato che additando un sistema sociale ingiusto. Nel suo esordio, cioè, è già presente quella spinta ad abbandonare certe teorie sociologiche per focalizzarsi sul dramma femminile personale, dando qui corpo ad un melodramma sentimentale fra Comencini e Matarazzo, ma con un finale che non perdona e non riconcilia con gli infami, sebbene pentiti (insolito accanimento). Quel che non è coerente, ad un certo punto, è proprio il disegno irrisolto ed abbandonato a se stesso della protagonista Celestina che, da poverella disneyana subisce una metamorfosi abbruttente (il rossetto, le sigarette rubate, gli inganni, la ragnatela tessuta per conquistare l’amato) ma, per il racconto, è sempre e comunque eroina con amore puro. Non di meno, la scrittura è preziosa, il ritratto corposo e commovente, ricco di tensione umana e sincero trasporto.