TRAMA
I Teen Titans vorrebbero un film tutto per loro. Ma ce l’hanno già.
RECENSIONI
Teen Titans Go! Il Film è esattamente quello che ti aspetti, solo, un po’ meglio di come te lo aspetti. E’ infatti un lungo episodio della serie animata Teen Titans Go!, ma inaspettatamente riuscito. Tiene. E il minutaggio (88 minuti in luogo degli 11 televisivi) non sembra affatto sovradimensionato. In una irresistibile escalation meta-parodica, Il Film è una versione anabolizzata e ancora più autoreferenziale di una serie che, a sua volta, estremizzava in chiave super deformed la serie originale – Teen Titans – la quale, a sua volta, era già una sottile meta-parodia giapponesizzata dell’universo supereroistico DC Comics. Gli attempati figli del distacco ironico (qui eroico) postmoderno non possono che gioir(n)e.
Robin, Stella Rubia, Beast Boy, Corvina e Cyborg irrompono al cinema con delicata furia iconoclasta e, in punta di piedi, calpestano il degenerato ploriferare di Cinecomics e spinoff dal pulpito di uno spinoff approdato al cinema in forma di Cinecomic al secondo grado. La storia racconta dei Teen Titans che vorrebbero un film tutto loro, visto che ormai anche il maggiordomo Alfred e la Bat-cintura hanno un loro film. Ovviamente, il film che loro vorrebbero è già quello in cui dicono che lo vorrebbero ed è quello che stiamo guardando. Ed è un film che prende in giro il proprio universo di appartenenza, le cadute rovinose dei suoi film (Lanterna Verde), le sequenze già passate alla storia delle stronzate (Batman e Superman che fanno pace perché la mamma di entrambi si chiama Martha… ma poi ricominciano a combattere perché i padri non hanno lo stesso nome), che dialoga coi rivali Marvel (la somiglianza tra Slade/Deathstroke e Deadpool, i cameo di Stan Lee) dichiarando implicitamente il complesso di inferiorità DC. Una freschezza e una voglia di divertirsi che si mangia tutti i cinecomics messi insieme, con humour raffinato (i momenti “mimetici”, in cui tutto diventa altro – vedi la sequenza Il Re Leone) e sciocchezzuole infantili (le gag sulla flatulenza e quelle a matrice scatologica) si alternano senza soluzione di continuità. Era l’ora che, anche al cinema, il meglio dello humour audiovisivo contemporaneo trovasse un suo spazio, una volta evaso dagli schermi televisivi. Ora incroci(iam)o le dita e sper(iam)o in un (vociferato) Gumball: The Movie all’altezza delle aspettative.
