TRAMA
2263: dalla base di Yorktown, l’Enterprise si dirige verso una nebulosa inesplorata e viene attaccata e distrutta dallo sciame alieno di Krall, intento a recuperare il manufatto di una potente arma che distruggerà la Federazione.
RECENSIONI
Reboot marchiato J.J. Abrams atto n. 3, uscito nel 50° della nascita della creatura di Gene Roddenberry: il più debole. Per quanto il racconto di Simon Pegg (che interpreta Scottie) e Doug Jung sia in controtendenza rispetto ai capitoli precedenti, recuperando stilemi ed etica della prima serie televisiva, il prodotto finito è convenzionale e poco sorprendente, soprattutto se visto in coda a centinaia di episodi varati nel piccolo schermo o nel quadro della politica di franchise secondo Abrams, che ripropone le saghe fantascientifiche più famose della storia del cinema (Star Trek e Guerre Stellari) abbinando tradizione e spunti inediti. Sono ben replicate la visione morale di Roddenberry e le proverbiali dinamiche fra Spock, Kirk e McCoy, ma nel quadro di un racconto déjà-vu non fanno che aumentare la zavorra a carico (di altri): a maggior ragione se il target primario è l’azione, come denuncia l’ingaggio, alla regia, del Fast & Furiousiano Justin Lin, più interessato ad elaborare complessi storyboard dinamici che psicologie e tensioni esistenziali. Era prevedibile, insomma, che avrebbe avuto delle conseguenze operare cambi alla regia e alla sceneggiatura, perdendo pezzi da novanta come J.J. Abrams e Roberto Orci. Mentre il film offre un sentito omaggio alla dipartita di Leonard Nimoy-Spock, anche Anton Yelchin-Checov è salpato, prematuramente, poco dopo la fine delle riprese. Gossip: la breve scena in cui si suggerisce che Suru ha un compagno con figlia, ha fatto infuriare l’attore originale, anche se apertamente omosessuale. Da citare la vittoria di “Sabotage” dei Bestie Boys sugli alieni.