Erotico, Thriller

IL COLORE DELLA NOTTE

Titolo OriginaleColor of night
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1994
Durata100'

TRAMA

La paziente di un analista si toglie la vita: quest’ultimo, allora, si trasferisce a Los Angeles da un collega che ha in cura cinque nevrotici, finendo per sostituirlo quando viene accoltellato.

RECENSIONI

In versione "hardcore", ecco "La signora in giallo" con tocchi d’Alfred Hitchcock. Richard Rush, fermo da sedici anni (Professione Pericolo è del 1978), si riaffaccia sul grande schermo con una forma televisiva, fatta la tara del gustoso gioco di specchi nella sequenza del suicidio in apertura. La mediocre sceneggiatura, richiamando Agatha Christie, propone cinque sospetti su cui indagare ma opera depistaggi elementari e lo spettatore più accorto, aiutato dal doppiaggio in italiano (la voce femminile), è in grado di individuare il colpevole dopo solo mezz'ora di visione. Il tutto, tirando in ballo continuamente la psicanalisi (ecco Hitchcock), sfocia in un assurdo horror, fra personalità multiple e travestiti alla Psyco, senza la minima autoironia, prendendosi sul serio e credendoci fino al ridicolo involontario. Ad onor del vero il regista, in corso d’opera, venne sostituito da George Pan Cosmatos (ma esiste un "director's cut"): i produttori infatti, pur imbastendo la campagna di promozione sulle scene erotiche spinte fra Bruce Willis e Jane March (habitué perversamente acerba da L’Amante di Jean-Jacques Annaud), hanno censurato il girato di Rush (più scandaloso) per paura di un rifiuto del mercato. Il risultato, in materia, non è lontano dai pruriti trascurabili di un film di Zalman King, per un thriller erotico irrimediabilmente noioso, in cui si salvano soltanto gli ottimi caratteristi, ben diretti da un mestierante che, nel genere d'azione, ha sempre tentato di dare più spessore ai personaggi.