Catastrofico, Recensione

VULCANO – LOS ANGELES 1997

Titolo OriginaleVolcano
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1997
Durata100’

TRAMA

Un vulcano erutta nel bel mezzo di Los Angeles. Il coordinatore per le emergenze ed una geologa pensano a come fermare la lava.

RECENSIONI

È stato battuto sul tempo nell’uscita e negli incassi del mediocre Dante’s Peak, nonostante il rapporto nei risultati sia identico a quello delle aree interessate dal cataclisma (il film di Roger Donaldson colpisce una cittadina di provincia, questo una metropoli). È un blockbuster catastrofico degno di classici del genere come L’Inferno di Cristallo, curato nei dettagli, negli effetti speciali coadiuvati da un esperto di vulcanologia, nell’ottimo lavoro di montaggio (una certezza nelle pellicole di Mick Jackson), nella scrittura e nella messinscena che evitano il più possibile i cliché del genere e, attraverso le sottotrame, tentano di dire anche altro, disquisendo delle società umane in generale e in particolare della Città degli Angeli (luogo privilegiato delle pellicole americane del regista inglese), con le sue tensioni razziali (il poliziotto e l’energumeno nero), l’egoismo (il compagno della dottoressa), l’avidità consumistica (gli atti di sciacallaggio), la retorica giornalistica, l’ottusità (la metropolitana costruita sulla sabbia). Anziché affidarsi alla pedissequa galleria di personaggi tipica del film catastrofico, il film descrive, con precisi schizzi, tipi-simbolo di categorie urbane significative per parlare dell’homo civicus. Nella tensione angosciante che non dà tregua, caos, terrore e sgomento si fanno strada come la lava fra le vie della città, insieme terribile e spettacolare. Una potente, apocalittica, strenua lotta dell'uomo contro la Natura, contemplando anche l’impotenza (quando, per un attimo, il personaggio di Tommy Lee Jones ammette: “Non so cosa fare”). Peccato per un epilogo più di maniera, stolto fra "miracoli" e risa: non si chiude un (questo) funerale con la resurrezione e il matrimonio.