Commedia, Recensione

LA PANTERA ROSA (1963)

Titolo OriginaleThe Pink Panther
NazioneU.K.
Anno Produzione1963
Genere
Durata114’

TRAMA

Un incompetente ispettore di polizia francese pedina un famoso ladro fino a Cortina D’Ampezzo, per proteggere il brillante chiamato “La pantera rosa”.

RECENSIONI

Prima volta di Sellers-Clouseau (il personaggio ha qualche debito con Groucho Marx e il Monsieur Hulot di Tati, fra impassibilità e disastri), del cartone animato “la Pantera Rosa” (l’idea fu proprio di Blake Edwards) e dell’omonimo, già immortale, tema di Henry Mancini. Un passo leggendario che, come spesso, nacque dalle coincidenze: Sellers sostituì all’ultimo Peter Ustinov, s’impadronì del personaggio con storpiato accento francese (ben reso dal nostro Giulio Rinaldi) e l’intelligente regista improvvisò non poco rendendosi conto del suo potenziale, andando a discapito di una sceneggiatura pensata con David Niven come protagonista, all’interno di una commedia sofisticata e di un giallo rosa con location esotiche (Hollywood, Parigi, Cortina D’Ampezzo, Roma). Divenne uno slapstick irresistibile che esalta l’imbecillità. Seguito da Uno Sparo nel Buio.