Fantasy, Recensione

LADYHAWKE

TRAMA

XII secolo: il ladro Philippe Gaston riesce ad evadere dalle prigioni de L’Aquila e viene salvato dalle guardie del corrotto vescovo da Navarre e da una donna misteriosa con lupo.

RECENSIONI

Quest’opera di Richard Donner, che nel tempo ha trovato molti estimatori, ha la particolarità di essere tutta girata in Italia sfruttando in modo affascinante scenari e architetture preesistenti (fra cui il castello di Torrechiara, in provincia di Parma, quello di Rocca Calascio in Abruzzo e Castel Arquato in provincia di Piacenza), esaltate senza troppi artifici dalla fotografia di Vittorio Storaro. Semmai, il film delude per la drammaturgia e per i dialoghi abbastanza grossolani della sceneggiatura a otto mani. Anche la messinscena, però, è incapace di trovare la misura e la magia di una fiaba con romantica storia d’amore medievale fra due, per altro, convincenti protagonisti. Le musiche di Andrew Powell, fra sinfonica ed elettronica-progressive prodotta da Alan Parsons, sono state un punto di riferimento, oggi datato, nel genere fantasy.