Azione

KISS OF THE DRAGON

TRAMA

Poliziotto cinese a Parigi, per scovare il contatto di un trafficante del proprio paese. È l’ispettore con cui collabora, che commette un duplice omicidio e gli addossa la colpa. C’è una prostituta testimone ma sua figlia è tenuta in ostaggio.

RECENSIONI

La factory di Luc Besson, di cui l’esordiente Chris Nahon è l’ultimo acquisto proveniente da spot e video musicali, ha il merito di aver creato un‘industria da esportazione, Stati Uniti compresi (il mercato più difficile, per uno straniero), con questi film action tanto corrivi quanto, allo scopo, efficaci. L’insignificante soggetto è di Jet Li stesso, sbarcato a Hollywood con Arma Letale 4 e Romeo deve Morire, ma il Besson sceneggiatore, con il complice R.M. Kamen che viene dai Karate Kid, sa disegnare le figure femminili: fa la differenza quella di Bridget Fonda, che aveva interpretato proprio il rifacimento hollywoodiano del suo Nikita, insieme al villain Doc di Tchéky Karyo. L’impalcatura dell’uno-contro-tutti con caccia all’uomo è risaputa, fino all’uccisione finale con il “colpo proibito” del titolo (che può riferirsi, però, anche al drago tatuato sulla schiena della prostituta): fra invenzioni di media caratura, da segnalare l’uso improprio da parte di Jet Li dell’agopuntura. Deludono, invece, quelle che dovrebbero essere il pezzo forte di pellicole di questo genere, le coreografie dei combattimenti: nonostante siano firmate da Corey Yuen, hanno poco di memorabile, se si esclude quella con i gemelli ossigenati (Cyril Raffaelli). Ingombrante commento sonoro di Craig Armstrong.