TRAMA
1935: evasi dal penitenziario con l’aiuto di un maniaco omicida, i due protagonisti sono scambiati per preti e si rifugiano in un monastero.
RECENSIONI
Rifacimento, più di nome che di fatto, di un film (e della commedia teatrale di Albert Husson) di Michael Curtiz del 1955 con Humphrey Bogart, aggiornato alla contingenza e affidato alla penna di David Mamet: la sua sceneggiatura, però, non è propriamente all’altezza (o alla bassezza) di un racconto che si vorrebbe leggero. Nel complesso, infatti, ci sono cali di tono e poca scorrevolezza: la sua mano è ben riconoscibile quando, anche insolitamente, sono sottolineati i passaggi più drammatici (vedere prima e ultima scena, notevoli), ma il contrasto dramma/commedia, a volte, porta ad eccessi gravi e stonati (nella caricatura). Entrambi i registri, però, presi a sé sono coinvolgenti e ben realizzati (merito di Neil Jordan). Il divertimento è assicurato grazie ai due bravi protagonisti, con Robert De Niro (anche produttore esecutivo) che, dopo Prima di Mezzanotte, ha rivelato al mondo un talento comico sorprendente. Curiosa ambientazione montanara (un paese costruito da capo a piedi) al confine con il Canada.