TRAMA
Gerard Revé, scrittore bisessuale e persona falsa, ha continue visioni di morte e frequenta una donna per arrivare al suo spasimante. Ma anche lei nasconde qualcosa.
RECENSIONI
Il cinema di Paul Verhoeven è provocatorio e compiaciuto della propria scabrosità: piuttosto che rincorrere la raffinatezza con cui far intuire i rivoli di un racconto dalle ambizioni autorali, preferisce la sintassi selvatica, nella contraddittorietà di un film pseudo-intimista dove passano in rassegna nudi, sconce sensualità, perversioni e scene sanguinolente. Se l’intento era ostentare lo squallore e i lati più disgustosi dei personaggi, l’obiettivo è raggiunto ma, come spesso accade nel suo cinema, alla fine i mezzi diventano essi stessi l’obiettivo, generando più di un dubbio sullo sguardo critico che sguazza nell’oggetto torbido: l’inconcludente parte finale, del resto, conferma che la maggior parte delle visioni sopra le righe era gratuita. È dietro l’angolo il rischio di ridursi ad un concentrato episodico di sgradevolezze varie, che hanno la priorità rispetto all’indagine sull’essere umano o sulla religione (il senso del peccato, la valenza ambigua del fallace cristianesimo che predica la bontà e si muove dall’omicidio): la logica narrativa, infatti, si perde per strada e la variabile sentimentale/emotiva è bandita, non permettendo di comprendere motivazioni ed etica del rappresentato con uno sguardo a 360°. Le sue provocazioni libertarie e repellenti funzionano meglio in un impianto ibrido tendente alla commedia (vedere Fiore di Carne). A prescindere da tali considerazioni, è un’opera difficile da dimenticare, senz’altro sconvolgente nella sua totale alterità, pregna di un talento espressivo e creativo (bellissime le barocche visioni di morte) e al servizio di un “mistero” intrigante, tessuto sulla liquidità del sangue che muove dalla femme fatale del noir, sul thriller psicologico in cui la paranoia si confonde con le premonizioni miracolose, sulla ragnatela anticlericale della scena d’apertura. La versione italiana di quest’ideale prequel di Basic Instinct è stata accorciata di cinque minuti.
