Drammatico, Recensione, Thriller

WITNESS

TRAMA

Il piccolo Samuel, della comunità rurale degli Amish, è testimone di un omicidio. L’ispettore Book è incaricato di proteggerlo insieme alla madre ma scopre che l’assassino è uno dei suoi colleghi. Si rifugia nella comunità dei suoi protetti.

RECENSIONI

Grande cantore del mistero della Natura, Peter Weir è uno dei pochi registi ad essere stato in grado di evocarne, con un cinema insieme poetico e ipnotico, le qualità primordiali, trascendenti: lo fa attraverso un cinema di sguardi ed attese nel tempo che si ferma, restituendo l’essenza ancestrale dell’essere umano. Oppone sempre la cultura della civilizzazione (la prima parte metropolitana, la logica della violenza) alla naturalezza della simbiosi con la Terra (la pacifista comunità Amish), non nascondendo mai da che parte sta. Attraverso il percorso di (tras)formazione dell’ispettore Book, che è anche palpitante thriller e duello western (il soggetto s’ispira ad un episodio del serial Gunsmoke), lo spettatore subisce l’incanto che pervade la pellicola e scopre l’amore, non solo verso l’altro sesso (Kelly McGillis perfetta), ma nei confronti di tutto l’esistente, illuminato secondo Vermeer (fonte d’ispirazione per il direttore della fotografia John Seale). Esordio americano col botto del regista australiano: il poliziesco-noir rurale era una novità.