Commedia, Drammatico, Recensione

IL MIO PICCOLO GENIO

Titolo OriginaleLittle man Tate
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1991
Durata99’
Sceneggiatura

TRAMA

Il suo bambino è un genio introverso, con pochi amici. Una psicologa che si occupa di prodigi infantili s’offre per prenderlo sotto la sua ala. La madre, titubante, accetta.

RECENSIONI

I registri saltellano dalla commedia al dramma al sentimentale, senza che il tono del film risenta di un’indecisione: la mano di Jodie Foster, al primo lungometraggio da regista dopo un apprendistato nella serie Un Salto nel Buio, imprime uno spessore ‘sentito’ ed un respiro mai furbo che prescindono dalle forme comunicative adottate dalla sceneggiatura di Scott Frank (L’Altro Delitto). Il materiale, infatti, è segnato senza contraddittorio dalla tesi per cui un bambino prodigio diventa un ‘mostro’ nel momento in cui è strappato alla propria fanciullezza ed è, quindi, incapace di maturare/elaborare le proprie emozioni: per quanto l’esposizione sia raffinata, questo preconcetto diventa luogo comune e inattaccabile sentenza finale, vanificando tutta la profonda elaborazione di pensiero, tutte le considerazioni argute sull’argomento del film. A proposito di talenti precoci: Jodie Foster posava per fare pubblicità già a tre anni e Harry Connick jr. è un pianista prodigio.