Avventura, Recensione

CONVOY

NazioneU.S.A.
Anno Produzione1978
Genere
Durata112’

TRAMA

Il camionista Martin Penwald, detto “anatra di gomma”, attraversa il deserto dell’Arizona ed entra in conflitto con lo sceriffo corrotto Wallace, fino a porsi alla guida di altri autotrasportatori per sfuggirgli.

RECENSIONI

Sulla carta, la sceneggiatura di B.W.L. Norton (regista di Per Cento Chili di Droga: sempre Kris Kristofferson), ispirata all’omonima canzone country di C.W. McCall, tenta di cavalcare il successo di un sottogenere americano “country” di inseguimenti scapestrati e innocua ribellione al Sistema (con radio CB di moda: vedi anche Violenza sull’Autostrada di Jonathan Kaplan), il cui maggior successo è stato Il Bandito e la "Madama" dell’anno precedente. Nelle mani di Sam Peckinpah, che immaginava un western in abiti moderni, resta un buffonesco, spassosissimo on-the-road di camionisti contro la polizia, colmo di parolacce e battute da manuale (poco soddisfatto dello script, Peckinpah esortava gli interpreti a improvvisare) ma, a parte la maestria del regista nel costruire le sequenze, nel renderle epiche, emozionanti e spettacolari (famosa la scena del camion che deraglia sul ponte ed esplode), il film si trasforma anche in atto dissidente di critica sociale (è Peckinpah ad aggiungere caratteri afroamericani: Madge Sinclair e Franklyn Ajaye), con passaggi seri e drammatici fino alla vena cristologica, senza perdere né in coinvolgimento, né in ritmo (opera, però, di Graeme Clifford, con Peckinpah estromesso dal montaggio). Un set in cui il regista, sempre più scostante, inaffidabile ed alcolizzato (con l’aggravante della cocaina) perse definitivamente la fiducia dei produttori: gli affiancarono James Coburn come direttore della seconda unità per recepire le direttive e assicurare il compimento delle riprese. Nonostante le difficoltà, i ritardi e i costi raddoppiati, il film ebbe un ottimo successo commerciale, il più grande nella carriera del regista.