TRAMA
Scarlett, professoressa di Storia e appassionata di alchimia, è alla ricerca della pietra filosofale come il padre morto suicida, e scopre che si trova in una camera segreta nella necropoli parigina. Si addentra con due amici e con ragazzi francesi esperti dei luoghi.
RECENSIONI
I fratelli Dowdle (John Erick sceneggiatore e regista, Drew sceneggiatore e produttore) non possiedono un’idea estetica all’altezza del racconto e si affidano al modaiolo ed usurato espediente del found footage (da loro già utilizzato in The Poughkeepsie Tapes e nel rifacimento di REC). Resta originale, però, l’idea di declinare in stilemi horror un cinema d’avventura esotico ed esoterico alla I Predatori dell’Arca Perduta, ripassato secondo le logiche da videogioco di Tomb Raider. Per farlo, si sono documentati su miti e teorie alchemiche, affastellandole in una centrifuga dove la protagonista Scarlett risolve rebus in continuazione: la credenza “storica” preponderante è quella del titolo originale, il “Come in cielo così in terra” che si traduce in un labirinto nelle catacombe parigine (riprese in loco), con apertura per l’Inferno in cui si è vittima dei propri fantasmi e da cui si può uscire vivi solo rettificando e ragionando con logica a specchio.