Baro-metro

Il Baro-metro: sguardi dalla sala (07/2015) – 2

(dal 1º maggio al 31 luglio 2015)

DATA DI USCITA 23 APRILE 2015 – INCASSO € 3.314.674

Paradossi temporali e struggimenti del cuore per un film che molte ragazze, solleticate da un marketing incline a un romanticismo da ipermercato, si sono sentite in dovere di andare a vedere in gruppo. Buon per la Eagle Pictures che riesce a ottenere un discreto risultato raggiungendo quella fascia media di incassi sempre più difficile da conquistare. Al debutto deve vedersela con l’irraggiungibile Avengers: Age of Ultron, ma il target di riferimento è diversissimo quindi la data di uscita italiana si verifica strategica per intercettare quella fascia di pubblico (“donne tu tu tu”) a cui pare principalmente destinato e, infatti, conquista una dignitosa seconda posizione al box-office settimanale, con 879 mila euro e una buona media di € 2.959 in 297 sale. Analogo il riscontro internazionale, con 42 milioni 600 mila dollari negli U.S.A. e altri 10 dagli altri mercati, senza punte significative (il risultato italiano è, finora, il migliore nei territori extra-americani). Medio anche il budget di 25 milioni di dollari, completamente ripagato. Un’operazione commercialmente riuscita.

 

RITORNO AL MARIGOLD HOTEL

DATA DI USCITA 30 APRILE 2015 – INCASSO € 803.848

Quando un film incassa tredici volte quanto è costato, è probabile che si pensi, se non a una saga, perlomeno a un sequel. È il caso di Marigold Hotel, costato appena 10 milioni di dollari e capace di ottenere un incasso globale di 136 milioni di dollari. Che poi si tratti di un film furbetto e fasullo destinato a consolare un pubblico agée di poche pretese poco importa. A tornare sul luogo del delitto è quasi tutto il cast, a partire dal regista John Madden, con le new entry di David Strathairn e Richard Gere. Un punto fermo è anche il budget, sempre fermo a 10 milioni di dollari. Un calo c’è stato, certo, ma il film è comunque stato in grado di incassare in tutto il mondo 86 milioni di dollari, quindi l’investimento si è rivelato ancora una volta piuttosto remunerativo. Le cifre italiane seguono il trend “in calo, ma non troppo” (Marigold Hotel aveva incassato circa un milione di euro), anche se la distribuzione ad opera della 20th Century Fox in più di 300 sale, più del doppio di quelle previste a suo tempo per il capostipite, lasciava legittimamente presagire qualcosa di più.

 

MAD MAX: FURY ROAD

DATA DI USCITA 14 MAGGIO 2015 – INCASSO € 2.975.505

Investire 150 milioni di dollari in un sequel/remake a 30 anni di distanza dall’ultimo capitolo poteva essere per la Warner Bros un grosso rischio. E infatti di incidenti di percorso ce ne sono stati parecchi (sforamenti del budget, necessità di riprese aggiuntive, fasi di stallo), ma il risultato ha miracolosamente (forse, anche, eccessivamente) messo d’accordo tutti. La critica per una volta non ha storto il naso, anzi, si è sciolta davanti a un film che antepone le immagini alla narrazione (al festival di Cannes, dove è stato presentato in anteprima mondiale, i superlativi si sprecavano), e il pubblico è accorso in massa: 150 milioni di dollari negli U.S.A., 210 milioni di dollari negli altri mercati, per un totale capace, con il solo theatrical, di ripagare gli ingenti costi di produzione. Più tiepida l’Italia dove il debutto, in un week-end di sole, è sì al primo posto, ma con poco più di un milione di euro in 632 schermi, con una media per sala non esaltante (€ 1.590). Il passaparola, però, lo premia, perché alla seconda settimana il calo è limitato al 27%. Il più, però, è fatto, e i numeri finiscono per risentire dei primi caldi ridimensionando il successo del film, che a fine sfruttamento non raggiunge nemmeno i 3 milioni di euro. Nei mercati extra-americani si distinguono Australia, patria del regista, con 16 milioni di dollari, Corea del Sud (28 milioni 766 mila dollari) e Gran Bretagna (27 milioni di dollari).

 

PITCH PERFECT 2

DATA DI USCITA 28 MAGGIO 2015 – INCASSO € 643.973

Il primo capitolo nel nostro paese esce in giugno 2013 con il titolo Voices, resta nelle sale solo per due settimane e non raggiunge i 200 mila euro di incasso. Diversa la situazione nel resto del mondo, dove il teen-musical è capace di incassare 115 milioni di dollari. A dominare sono gli Stati Uniti con 65 milioni di dollari, ma il film di Jason Moore ottiene numeri soddisfacenti anche in Australia (13 milioni di dollari), Germania e Gran Bretagna (in entrambi i paesi più di 10 milioni di dollari). Considerando il budget di 17 milioni di dollari un sequel era ipotizzabile. E così è stato. A prendere le redini della regia del gruppo di coriste a cappella è l’attrice Elizabeth Banks che riesce nell’impresa di trasformare un successo medio, merce rara di questi tempi in cui o su urla o si muore, in un blockbuster: 183 milioni di dollari in U.S.A. e 101 milioni di dollari negli altri mercati, per un totale di 285 milioni di dollari che decuplica il budget di 29 milioni di dollari. Nel suo piccolo anche in Italia aggiunge nuovi spettatori rispetto al capostipite, ma siamo ben lontani da ogni ipotesi di trionfo, soprattutto se si considera un’uscita tutt’altro che parca (258 le sale che hanno accolto il film nel primo week-end). Per il 21 luglio 2017 è già previsto un terzo capitolo. Se il successo continua non sarà facile uscirne.

 

SAN ANDREAS

DATA DI USCITA 28 MAGGIO 2015 – INCASSO € 2.549.091

Periodicamente il genere catastrofico fa capolino. Con l’assenza di limiti consentita oggi dagli effetti speciali creare sconquassi e disastri naturali resta complicato ma possibile. Il successo è spesso proporzionato all’efficacia dell’impianto spettacolare. Assodato ciò, però, è il lato umano a fare la differenza. E il film di Brad Peyton offre, in questo senso, uno dei peggiori nuclei familiari che la storia dei disaster movie ricordi. Il pubblico comunque risponde in massa al richiamo del terremoto e dei suoi 110 milioni di dollari di budget: 150 i milioni di dollari incassati negli Stati Uniti e più di 300 quelli raccolti negli altri mercati, di cui più di un terzo solo dalla Cina. In Italia debutta al primo posto con un milione di euro (media di € 2.480 nelle 404 sale in cui la Warner Bros lo distribuisce), ma nel secondo week-end, pur scendendo di una sola posizione, a causa dei primi veri caldi perde il 74% degli incassi. Terza settimana in ulteriore discesa al 6º posto e quarto week-end già fuori dalla top-10. Il totale a sfruttamento ormai concluso è tutto sommato piuttosto modesto. È probabile che il passaparola non lo abbia aiutato.

FURY

DATA DI USCITA 2 GIUGNO 2015 – INCASSO € 4.208.234

Presentato in anteprima mondiale a ottobre 2014, come film di chiusura del London Film Festival, doveva uscire in novembre per conto della Moviemax. Spostato poi a febbraio non ha potuto raggiungere il pubblico perché nel frattempo la Moviemax è fallita. Dopo un limbo di alcune settimane si è fatta avanti la Lucky Red che lo ha inserito nel suo listino cadenzandolo per giugno. Un po’ lontano rispetto all’uscita americana (17 ottobre 2014), in realtà data strategica per rinvigorire un mese tendenzialmente sottotono sfruttando la festa della Repubblica, un martedì infrasettimanale, in cui il film ha subito conquistato la vetta della classifica con numeri importanti (€ 418.942). Un buon risultato, ridimensionato dalla calata del Jurassic World dei record ma in grado di raggiungere cifre un tempo impensabili per il mese di giugno. Ad aiutare sicuramente la presenza di Brad Pitt, una delle poche star in grado di attirare il pianeta nelle sale, e la complicità della critica, che ha sprecato superlativi incurante di retorica e luoghi comuni. L’operazione è un successo medio, rarità di questi tempi, un po’ ovunque. In U.S.A. raccoglie 85 milioni di dollari, nel resto del mondo 126 milioni di dollari, consentendo al budget, anch’esso medio, di 68 milioni di dollari, di essere completamente ripagato.

 

LA RISPOSTA È NELLE STELLE

DATA DI USCITA 4 GIUGNO 2015 – INCASSO € 1.079.106

Nicholas Sparks evoca mercatini stracolmi di suoi libri, evidentemente letti ma non conservati. I temi spaziano dal grande amore al grande amore e molte delle sue opere sono state trasposte per il cinema, spesso con discreto successo e gran spreco di fazzoletti: Le pagine della nostra vita, Le parole che non ti ho detto, Come un uragano, Dear John. Ora tocca a un romanzo del 2013 che George Tillman Jr. mette in scena con la complicità di Scott Eastwood (identico a papà Clint) e Britt Robertson. Il risultato non delude i fan dello scrittore, ma il film non diventa un blockbuster e i 37 milioni di dollari raccolti in patria, sommati ai 22 milioni e mezzo di dollari incassati negli altri mercati, non ripagano, per ora, il budget di 34 milioni di dollari. Mancano però ancora all’appello due mercati importanti come Francia e Giappone che sicuramente consentiranno il pareggio dei conti. In Italia la 20th Century Fox lo distribuisce fiduciosa in 300 sale, ma al debutto il riscontro è tiepido con 296 mila euro, il quinto posto, e una media poco brillante (€ 988). Al secondo week-end sale incredibilmente al terzo posto, migliorando la media per sala che passa a € 1.093, ma è l’illusione di un attimo perché dalla terza settimana inizia il declino con la discesa al nono posto e il crollo della media (€ 638). Considerando il periodo di uscita un risultato modesto ma più che dignitoso.

JURASSIC WORLD

DATA DI USCITA 11 GIUGNO 2015 – INCASSO € 14.646.581

Che potesse essere uno dei grandi successi dell’estate era prevedibile, che il successo fosse di tale portata decisamente no. Tra i tanti record infranti, ha battuto gli Avengers come migliore debutto in America (208 milioni 806 mila dollari contro 207 milioni 438 mila dollari), ottenendo anche il secondo miglior week-end di sempre (106 milioni 588 mila dollari), e, considerando il mercato globale, è il migliore debutto in sala di tutti i tempi. In un solo fine settimana ha incassato infatti 511,8 milioni di dollari. Ed è anche il primo a raggiungere i mille milioni di dollari in soli 13 giorni (il record precedente era di Fast & Furious 7 in 17 giorni). Cifre da capogiro, insomma, replicate in ogni singolo paese. Anche in Italia, dove il primo week-end è con il botto: 5.581.065 milioni di euro intascati dal debutto, con una media di 6.652 euro in 839 sale. E anche i feriali premiano il film con una decina di giorni in testa alla classifica con incassi superiori ai 400 mila euro. In giugno! Alla seconda settimana il calo è del 55%, ma il podio è ancora per i dinosauri: 2 milioni 559 mila euro in 842 sale con una media in calo a € 3.039. Alla terza settimana l’orsetto Ted si mangia i lucertoloni e conquista la prima posizione, relegando Jurassic World al 2º posto, con un incasso comunque superiore al milione di euro. Nelle settimane successive resta nei primi posti, ma è il box-office a subire un brusco rallentamento a causa di un’arsura da record che allontana gli spettatori dalle sale. Il totale permette al film di posizionarsi al 7º posto del box office stagionale, ma considerando l’ottima partenza e i tanti record infranti era lecito attendersi qualcosina di più. Siamo sui livelli di Maleficent, grande successo della precedente stagione che però nel mondo ha incassato circa la metà di Jurassic World. Per capire la portata del fenomeno, ecco alcuni dati internazionali: 638 milioni di dollari negli U.S.A. (a soli 20 milioni di dollari da Titanic, mentre Avatar con 760 milioni di dollari resta irraggiungibile), 228 milioni di dollari in Cina, quasi 100 milioni di dollari in Gran Bretagna, 40 milioni di dollari in Australia e Corea del Sud. Cifre da capogiro. I dinosauri non ci abbandoneranno quindi presto e, infatti, un sequel è già stato pianificato per il 22 giugno 2018. Roarr!!

TED 2

DATA DI USCITA 25 GIUGNO 2015 – INCASSO € 4.037.387

Inevitabile un sequel quando un film che costa 50 milioni di dollari ne incassa undici volte tanto. E così è stato. L’orsacchiotto sboccato e irriverente torna quindi a batter cassa. Nel frattempo il regista e creatore Seth MacFarlane ha fatto flop con Un milione di modi per morire nel West. Il sequel non arriva così in basso, e un calo fisiologico era previsto, ma il riscontro pare comunque molto al di sotto delle lecite aspettative, quasi a smentire il gradimento del capostipite. In America l’entusiasmo si ferma a 78 milioni di dollari (contro i 219 milioni di dollari del primo capitolo) e anche il contribuito degli altri mercati si ridimensiona notevolmente (66 milioni di dollari contro i 330 milioni di dollari di Ted). Il budget di 68 milioni di dollari è appena ripagato, ma qualcosa non ha evidentemente funzionato. L’Italia segue il trend. Se Ted aveva incassato 11 milioni di euro (13esimo incasso della stagione 2012/2013), il sequel si ferma decisamente prima. Che non si dica che è colpa della canicola, perché un calo negli incassi del 65% è perfettamente in linea con il mercato americano.

 

ANNIE: LA FELICITÀ È CONTAGIOSA

DATA DI USCITA 1 LUGLIO 2015 – INCASSO € 128.154

Il musical è un genere che difficilmente attecchisce al di fuori del paese di origine. Ne è una dimostrazione il tiepido riscontro ottenuto in questa stagione da Into the Woods. Nello specifico, il musical teatrale del 1977, adattamento dei fumetti “Little Orphan Annie” pubblicati a partire dal 1924 da Harold Gray sul Daily News di New York, è già stato oggetto di una trasposizione cinematografica ad opera di John Huston nel 1982. Trasposizione che in America ottenne un buon successo (10º posto nella classifica annuale con 57 milioni di dollari), mentre in Italia, nonostante l’uscita natalizia, fu un sonoro flop (84º posto nella classifica stagionale). La storia si ripete con la rivisitazione operata da Will Gluck. In U.S.A. il pubblico accorre (86 i milioni di dollari raccolti), mentre in Italia, dopo vari spostamenti di date, la Warner Bros lo colloca in piena canicola estiva destinandolo a un sicuro insuccesso. Da notare, comunque, che solo il 35,8% dell’incasso globale (134 milioni di dollari) deriva dai mercati extra-americani, a riprova della difficile esportazione del genere. Il budget di 65 milioni di dollari è appena ripagato.

PREDESTINATION

DATA DI USCITA 1 LUGLIO 2015 – INCASSO € 778.522

Ogni tanto arriva un film che rimescola le carte della linearità cronologica e accentua i paradossi temporali costruendo un rompicapo da ricostruire a fine proiezione. Se si sta al gioco ci si diverte, altrimenti si rischia di girare a vuoto. Predestination è uno di questi. Ottima la scelta della Notorius di farlo uscire in estate, perché molto adatto per rivitalizzare una programmazione mediamente sottotono e povera di reali novità. Non che il film di  Michael e Peter Spierig lo sia, ma almeno si inserisce in un genere rodatissimo (fantascienza e viaggi nel tempo) destrutturandolo con consapevolezza. Calura e pigrizia dello spettatore nazionale impediscono ogni miracolo numerico, ma il film si distingue restando in classifica più del previsto e ravviva il mese di luglio, anche nei feriali, grazie a quasi 200 schermi a disposizione. Un buon segnale è il calo limitato al 36% nella seconda settimana e al 44% alla terza, a dimostrazione di un discreto passaparola. Nonostante la presenza di Ethan Hawke, quest’anno pure candidato all’Oscar, non riesce però a imporsi a livello internazionale. In America esce solo in 21 sale per un incasso miserrimo di 68 mila dollari. Il migliore risultato mondiale è quello cinese, con un milione 830 mila dollari e l’Italia fa meglio anche dell’Australia, patria produttiva del film e dei due registi (nati in Germania ma trasferitisi in Australia a 4 anni), dove si ferma a 538 mila dollari. Pare che a incidere sulla scarsa distribuzione sia la tematica trasversale dell’identità sessuale che ha imposto in molti paesi il divieto ai minori di 18 anni. Non ha le carte in regola per diventare un cult, ma sicuramente con l’uscita in dvd troverà nuovi estimatori.

TERMINATOR: GENISYS

DATA DI USCITA 9 LUGLIO 2015 – INCASSO € 2.785.868

È dal 1984 che il cyborg che non deve chiedere mai è entrato nell’immaginario mondiale. Ineguagliabile il contributo di James Cameron, regista dei primi due film, innovatore, tra le altre cose, nell’applicazione della computer grafica al cinema. Dopo un terzo capitolo nel 2003, funzionale ma ordinario, che si ricorda principalmente perché rappresenta l’abbandono delle scene di Arnold Schwarzenegger per assolvere il ruolo di governatore della California (due mandati quinquennali), per la quarta puntata si opta per una sorta di reboot ambientato nel futuro. La svolta non ha sortito gli effetti sperati al box-office, a causa anche di un budget elevatissimo (200 milioni di dollari): “solo” 371 milioni di dollari l’incasso worldwide, unico titolo del franchise a essere in perdita con il theatrical. A riportare la neverending saga al passato ci pensa il quinto capitolo, che segna il ritorno di Schwarzy al ruolo della vita. Il risultato non entusiasma la critica (che evidentemente non si accontenta di essere intrattenuto) e, pur attirando le masse, fatica a coprire l’ingente budget di 155 milioni di dollari. In U.S.A. la soglia dei 100 milioni di dollari non è raggiunta (per ora siamo a 84 milioni di dollari), ma i mercati extra-americani aggiungono quasi 220 milioni di dollari, consentendo un rientro dei costi. Probabilmente il mercato cinese, dove uscirà a fine agosto, farà la differenza. In Italia, pur non brillando particolarmente, sfida l’estate e spodesta Ted 2 che a sua volta aveva detronizzato Jurassic World (tutti e tre distribuiti da Universal) e per una decina di giorni domina il box-office. Almeno fino all’arrivo di Babadook. Altri due episodi, forse con eccessivo ottimismo, sono già stati cadenzati per il 2017 e il 2018.

SPY

DATA DI USCITA 16 LUGLIO 2015 – INCASSO € 2.212.037

Squadra che vince non si cambia. E così il regista Paul Feig e la star Melissa McCarthy, dopo il successo di Le amiche della sposa (288 milioni di dollari nel mondo) e Corpi da reato (230 milioni di dollari globali), tornano a collaborare. Il risultato è ancora positivo, ma si invertono le proporzioni rispetto ai due film precedenti. Per la prima volta, infatti, i mercati extra-americani incidono maggiormente sul totale rispetto a quelli americani (53,1% contro 46,9%). Melissa McCarthy, quindi, comincia a estendere la sua popolarità oltre i confini U.S.A. Le cause sono da ricercare nella combine tra comicità, il genere più difficilmente esportabile, e spy-action, attraverso una parodia che si pone in modo trasversale ed evidentemente coglie nel segno. Anche in Italia il film si distingue nella canicola estiva conquistando per due settimane la prima posizione e restando nelle prime posizioni fino ad agosto inoltrato. Meglio i fine settimana, in cui scendono in campo le famiglie, dei feriali, in cui deve vedersela con l’horror Babadook che per un po’ spopola consentendo ai brividi di battere la risata. Ma nella lunga distanza è Spy a ottenere numeri maggiori.

Luca   Baroncini