Drammatico, Recensione

388 ARLETTA AVENUE

NazioneCanada
Anno Produzione2011
Durata86'

TRAMA

James e Amy stanno vivendo un momento difficile; qualcuno decide di accrescere la loro tensione facendo accadere fenomeni bizzarri.

RECENSIONI

L'idea di base è interessante: fare dello spettatore un voyeur, assumendo come punto di vista delle vicende quello di un misterioso maniaco che ha piazzato un bel po' di telecamere all'interno di una casa di una tranquilla coppia borghese: l'occhio dello spettatore coincide con quello del persecutore dei coniugi, un sadico che non si rivela, ma che, entrando ed uscendo dall'abitazione, ha modo di disseminarvi all'interno una serie di inquietanti indizi della sua presenza. La successiva scomparsa della moglie, apparentemente motivata, acuisce i sospetti del marito: l'uomo, che emerge come un individuo dalla personalità controversa, viene considerato paranoico dalla polizia e trascinato - attraverso lo scientifico ribaltamento di alcuni dettagli quotidiani che l'intruso sa rendere puntualmente incongruenti - in una spirale di violenza che conduce prima ad un un omicidio del tutto ingiustificato e poi al tragico finale. Un po' Lost highway di Lynch (per il teatro dell'azione e il dato scopico - la ripresa dei due che dormono sembra una citazione letterale -), un po' La ventisettesima città, il romanzo di Franzen, il film si costringe nello spazio di ripresa delimitato dal maniaco attraverso le telecamere fisse e a bassa definizione. Randall Cole, autore del mediocre Real Time (in cui era il tempo a porsi come limite: la durata coincideva, come da titolo, al lasso temporale concesso da un sicario alla sua vittima, prima dell'esecuzione), gira un'operina che, al netto delle riflessioni sulla violazione della privacy (tema facile da sollecitare, ma difficile da trattare teoricamente in un lavoro così poco complesso e tutto ripiegato sul meccanismo thriller com'è questo), si affida ad una prevedibile escalation, ma non si dilunga e chiude con una spiegazione facile, ma a suo modo efficace.