Thriller

13 TZAMETI

Titolo Originale13 Tzameti
NazioneFrancia/Georgia
Anno Produzione2005
Genere
Durata86'
Sceneggiatura
Fotografia

TRAMA

Sébastien raccoglie un invito destinato ad un suicida; convinto che sia una maniera per fare soldi, si sostituisce al defunto per recarsi all’appuntamento concordato. Non sa ciò che lo aspetta.

RECENSIONI

Nel cartellone delle Giornate degli autori a Venezia 2005, questa piccola - per durata, mezzi, spettacolarità - produzione di periferia guadagna in scioltezza le coordinate del must: dalla prima proiezione, un fulminante passaparola inchioda il pubblico in sala per una vicenda kafkiana fino alla morte (letterale), che sfodera nella lunga parte introduttiva il vezzo di mascherarsi da noir classico. Il giovane regista, georgiano dalla formazione francese, rivendica le radici transalpine citando la Nouvelle Vague nello stile - da qui la scelta coerente del b/n, concentrato sui volti, e della fotografia seppia di Tariel Meliava - ma coltiva poi un filo massonico dall’inconfondibile animo letterario (Il club dei suicidi di Stevenson).
13 - Tzameti, vantando un’unica geniale idea angolare su cui tutto si protende, mantiene una tensione straordinaria grazie ad una scrittura al millimetro, una claustrofobia strisciante ma palpabile, una studiata mancanza di riferimenti (dove andrà a parare Sébastien, quale maledetto imbroglio lo assorbe…) fino al colpo di scena che polverizza ogni certezza, rivelandosi infine un’arguta variazione sui temi della Fortuna e del Caso. Lo spaccato conclusivo, asso nella manica dell’opera, poggia sull’evidente meccanismo della ripetizione - in cui peraltro uno scatto di umanesimo, nelle vesti della vendetta, vorrebbe guastare la meccanica degli eventi - ma, servendosi di un Recoing adeguatamente perfido, costringe la storia in una bolla d’angoscia e smarrisce scientificamente la chiave.
Teodora Film scommette su questa pellicola, grazie ad una cabala amica che non si adegua acriticamente alla solita logica distributiva, e regala ai nostri occhi una miniatura immorale cui sarebbe peccato sottrarsi.